Orbetello è un luogo fuori dal comune, sospeso tra il cielo e lo specchio calmo della laguna, in mezzo ai tomboli di Giannella e Feniglia. Si spinge come una lunga appendice di terra verso Monte Argentario, cui è collegato dalla strada sopra la diga artificiale costruita nel 1842 da Lepoldo II di Lorena e che separa la laguna di levante da quella di ponente. La vista dal satellite lo fa assomigliare a una nave che sta per prendere il largo verso il vicino promontorio. Le vicissitudini storiche di questa città, la terza della provincia per popolazione e importanza, sono assai diverse da quelle di altri luoghi della Maremma, perché Orbetello dalla seconda metà del 1500 fu la capitale dello Stato dei Presidi, il protettorato spagnolo che comprendeva anche l’Argentario. A questo periodo risalgono molte delle costruzioni fortificate ancora conservate e il caratteristico mulino  spagnolo a pianta circolare, l’unico rimasto dei nove originari che erano stati costruiti in mezzo alla laguna e tra i particolari più fotografati della città. Orbetello è storia e natura, tra il centro storico ricco di edifici di grande pregio come il duomo, le grandi porte di ingresso alla città, la polveriera Guzman, sede del museo archeologico, e la laguna uno spettacolo in ogni stagione dell’anno. In particolare quando si colora del rosso del tramonto o del viola dell’alba e quando, in inverno, viene raggiunta da stormi di fenicotteri rosa che aggiungono bellezza con la loro grazia e il loro inconfondibile colore. E anche da Orbetello, come da Talamone è passata la storia, questa volta dell’aeronautica: Il 17 dicembre del 1930 da Orbetello partì la prima crociera aerea transatlantica, un’impresa mai tentata prima: 14 idrovolanti comandati da ministro dell’aeronautica Italo Balbo si alzarono da Orbetello per raggiungere Rio de Janeiro, dove arrivarono il 15 gennaio 1931.