Acque cristalline e natura incontaminata, spiagge bianche e scogliere a picco sul mare azzurro, un porticciolo che ricorda i vecchi villaggi di pescatori e in alto le mura possenti del castello. Tutto questo e molto di più è Isola del Giglio, all’interno del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Balzata agli onori delle cronache mondiali per la scelleratezza umana con il naufragio della Costa Concordia, tornata a nuova vita dopo che il relitto è stato portato via, si fregia oggi della Bandiera Blu, che premia il mare, le spiagge e la qualità della vita dei luoghi cui viene attribuita: le insenature di Cannelle, Arenella, Caldane, scampoli di paradiso raggiungibili in barca e a piedi lungo sentieri rocciosi da cui l’occhio abbraccia il panorama mozzafiato del blu tra mare e cielo, la spiaggia di Campese, la più grande, raggiungibile anche con il servizio bus.
L’isola apre un mondo di possibilità legate non solo al mare, ma anche agli sport e alle attività all’aria aperta, come il trekking e la mounatin bike. Oltre 60 chilometri di sentieri, in gran parte a picco sul mare, da percorrere a piedi o in bicicletta, nei diversi periodi dell’anno. Al Giglio ogni stagione offre un’opportunità, dai colori e i profumi della primavera, ai tuffi estivi, all’autunno dorato che qui si tinge del rosso delle viti di Ansonica, fino al silenzio dell’inverno una volta che i turisti se ne sono andati e restano sull’isola solo i pochi abitanti. Gente forte, capace di straordinaria generosità, Medaglia d’oro al Valor civile per l’aiuto ai naufraghi della Concordia e per aver sopportato lo stravolgimento delle proprie vite nei lunghissimi 32 mesi di permanenza del relitto sui fondali di Punta Gabbianara. Oggi la natura ha fatto il suo corso, ripopolando di posidonia il tratto di costa offeso dal naufragio e dai lavori per rimuovere il colosso spiaggiato